Il giorno 06/12/23 dalle 18:00:00 alle 20:00:00
Via G.Galilei 53, 00185 Roma
Arte Spettacolo Lazio: La Rosa e il Rasoio: NO MGF
L'Associazione Spartacus/CentroInverso - Presidente Sandra Di Coste - presenta, con il patrocinio del Municipio Roma I Centro e della AEREC - Missione Futuro, la mostra La Rosa e il Rasoio: NO MGF a cura di Antonio E.M. Giordano. Lorenzo Attolini Tomaso Binga Floriana Celani Lea Contestabile Sandra Di Coste Suida Dushi Yvonne Ekman Stefania Fabrizi Katherine Krizek Patrizia Molinari Annalisa Pitrelli Giulia Ripandelli Suzanne Santoro Barbara Schaefer Silvia Stucky Marilena Sutera Patrizia Trevisi.
Collettiva di pittura tradizionale e digitale, grafica, scultura, installazioni, fotografia a sostegno della lotta internazionale alle mutilazioni genitali femminili e in difesa delle bambine e delle donne. In catalogo testi di Marie Eve Gardère psicoterapeuta e Nicoletta Romanelli psicologa e criminologa.
Dalle decane femministe Tomaso Binga (pseudonimo di Bianca Pucciarelli Menna) e Suzanne Santoro alle docenti di Accademie di Belle Arti (Floriana Celani, Lea Contestabile, Sandra Di Coste, Patrizia Molinari, Marilena Sutera), alla scultrice e musicista Yvonne Ekman alle Fiber artist Giulia Ripandelli e Patrizia Trevisi alle statunitensi Barbara Schaefer e le già citate Krizek e Santoro, alle romane ma con esperienze espositive internazionali Stefania Fabrizi e Silvia Stucky.
In comune, con allusioni, simbolismi e metafore, stimolano la riflessione sul dolore e sulla necessità di proteggere i diritti delle bambine.
Marie-Eve Gardère, psicoterapeuta: Il pensiero è un mezzo di lotta sociale. Non che gli artisti presenti in questa mostra nelle loro opere facciano politica, sarebbe come dice Stendhal “volgare come un colpo di pistola durante un concerto”. La loro opera è invece tutta tesa verso questo resistere sempre, di cui parla Albert Camus. “Una tela può urlare” (Picasso)
Nicoletta Romanelli, psicologa e criminologa: La modestia e la virtù, la maternità e la verginità si sagomano sul corpo delle donne come
gabbia che costringe e che annichilisce l’essenza pura, passionale e selvaggia del Femminino, per citare Jung. Le mutilazioni genitali femminili rappresentano una gravissima forma di violenza di genere, che necessita di essere conosciuta e riconosciuta in quanto portatrice di urla silenziose di donne sofferenti, la cui identità di donna è soffocata e repressa da mani femminili che armeggiano su di loro con strumenti rudimentali (frammenti di vetro, forbici, lamette…) in nome di una presunta sorellanza.
Il rasoio recide la rosa nel suo fulgore perché si strappa alla bambina, che diventa donna attraverso lo stupro dell’anima, la sua essenza più intima e piena.
Casa del Municipio Roma I Centro fino al 19 dicembre orario: dal lunedì al venerdì ore 9-13; 14-18 (mercoledì mattina chiuso) Ingresso libero. Telefonare prima della visita al tel. 3487137975 per verificare l'accesso alla sala (chiusa in caso di riunioni di associazioni).
Arte Spettacolo Lazio: La Rosa e il Rasoio: NO MGF
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